DELVE INTO THE UNKNOWN WORLD OF SPLENDID OLD CHIETI


MARIA  MONTRESOR

Nella strada di sotto, detta " Pietra Grossa ", Maria Montresor aveva due sue case. L’altra, si diceva che stesse alla Civitella. Era una bella giovane donata a Chieti da Atri, di cui si vedeva l’alto campanile sull’opposto versante della valle della Pescara, emulo del campanile di San Giustino. Tra l’una e l’altra delle case ella faceva andirivieni: con un abito addosso andava all’una, riuscendone vestita in modo diverso; e si sarebbe detto che trasferisse senza posa il proprio guardaroba dalla Pietra Grossa alla Civitella, da questa a quella. Andando, tornando, si fermava con chiunque le desse retta; taluni la chiamavano per nome: tal altri le facevano dietro pis-pis, e lei si girava: se non scopriva il pis-pis-sore, seguitava come un po’ scontenta. Ogni volta, e quindi più volte al giorno, si fermava a scherzare col sarto Peppino Palombaro, davanti al Convitto: seduto sul passo della bottega, quasi un buco, i capelli già bianchi, quegli, tentato, passava l’ago alla mano sinistra, con la destra accennando a una parte di lei colma; ma non compiva mai il gesto, trattenuto chissà da che. La mano sinistra restituiva l’ago alla destra, mentre la bella, alzando ora un fianco ora l’altro, si allontanava come se pesasse di continuo il proprio pregio.“ Vedete? ” sembrava che dicesse; e produceva, traverso al calmo sangue di Chieti increspature simili a quelle messe dalla brezza negli specchi d’acqua di Sant’Andrea. Fioriva nei pensieri dei ragazzi: quelli dei rioni lontani si amicavano gli altri della Pietra Grossa, dove Maria passava le notti stando fino a tardi sul passo di casa, statuata, sullo sfondo della luce di dentro. Annoiata un poco, se riconosceva un ragazzo tra quelli che facevano la passata, lo chiamava con voce calda mista a un lieve sonno. « Chi è l’altro? » s’informava curiosa, tuttavia come se sbadigliasse. « Un tuo innamorato, » sonava spesso la risposta; alla quale seguiva quasi sempre una colluttazione tra l’allegria e lo smacco. Al contrario, le donne ce l’avevano con lei; che se ne rendeva conto e ragionava: “ Perché? Non so che farmi dei loro uomini: non faccio la presentosa con nessuno; ma io ho quelli, senza donne, del Caffè dai divani verdi..........o quelli del caffè Vittoria..............”


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