S.Giustino senza campanile, Chieti 1945
Veduta delle Mura , Chieti 1945
Quando il Santo venne a Chieti, 1955
La Civitella, Chieti 1955
La Casinetta ...... Se le ferite in duello contavano, tornavano ad onore di chi le riceveva, lo stesso era delle perdite al giuoco a Chieti. " Ho perduto al giuoco " si diceva con ammirazione e rispetto. Era voce che si giocasse alla Casinetta, anche quando il luogo era un altro; quasi sempre di notte; e la mattina per tempo, chissà ad opera di chi, correva la notizia: il tal di tale, rimasto all'asciutto, ha seguitato a giocare puntando salti di sue terre in quel di Miglianico, poniamo, o sulla riva dell'Alento; poi i socci, saliti a Chieti, raccontavano agli amici d'aver visto il padrone nell'atto di contare i salti dati da un altro, impegnato a farli il più possibile lunghi. Una mattina non si parlò di salti, entrava nel racconto persino la Madonna dei De Laurentiis, la nobile famiglia che a quel tempo dava alla Regina d'Italia una delle sue dame di corte. Nella processione del Venerdì Santo la Madonna dei Laurentiis seguiva Gesù morto dei baroni Sanità. Don Cesare, aveva perduto al giuoco più di tutte le altre volte in passato, un certo Perazza, il profittatore della sua sfortuna, propose : " se vuoi, posso accettare come posta di giuoco la statua della Madonna "- "Questo mai " aveva risposto Don Cesare. Tra gli astanti qualcuno chiese all'autore della proposta blasfema: " Come ti è venuta in mente ? " Quegli soddisfatto del grosso successo, non si curò di rispondere: forse non aveva nemmeno capita la domanda: e, rincasato, fece quel che si fà, di solito, prima d'andare a letto. Abitava in una casa in mezzo ai pini e cipressi. A un punto la moglie, invece di sentire svariare il marito, scese dal letto, non trovandolo nei soliti posti, guardò nel posto dove la gente educata non si fà compagnia e lo trovò per terra dentro la propria lordura...... |