Sono poi cresciuto |
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Qui accompagno mia sorella al ristorante dopo il suo matrimonio
"...Ricordati
di non ti scordare.. " Diceva pressappoco un verso di una canzone che la mia
mamma cantava a distesa ogni mattina, con la sua bella voce sottile a chiara,
quando credeva di essere già sola
a fare i mestieri di casa, mentre io avevo sbattuto forte la porta e me ne stavo
appiattito in ingresso ad ascoltare, e ero
sicuro di perdere ancora una volta il tram giusto. Chissà ? Forse
pensava ai suoi amori fottuti da ragazza ye-ye, alle fughe da casa mai fatte ,
alle gite in bicicletta , ai bigliettini stropicciati
che scivolavano fra i banchi di scuola, alle urla del nonno,
cioè di suo padre, ai silenzi " pieni-di-lacrime- gli- occhi
" che sua mamma inghiottiva.
E
spolverava. E cantava. E sbatteva i cuscini. Poi attaccava
di colpo con un’altra canzone, una musica triste che mi faceva stare male.
"...Ricordi? fiorivan le
viole.." Schiudevo piano la porta, ma non potevo più uscire. Quella voce
sottile mi cantava nel cuore. Lei
puliva e ricordava
il suo tempo più bello, io Ia sentivo
sfiorire. "... L’amore che strappa i capelli è già perduto ormai". Muovevo piano le labbra, le
mie storie di ieri erano in quelle
canzoni da vecchietti scoppiati. Uscivo in fretta. L’aria fredda mi spazzolava
la faccia.
La scuola era lontana. Cambiavo strada e mi infilavo
nel parco. Volevo starmene sotto quel mare di foglie inqiallite
a marcire. Tiravo su con il naso.
Faceva già freddo in quello
schifo di città. Canto piano:"..Non resta che qualche svogliata carezza,
e un pò
di tenerezza...".
L’ITIS era li a due passi e quel
giorno avevo Morgia, il professore di Chimica Impianti, e con lui c’era poco
da cantare"
C'è una vita che scompare, si consuma
giorno per giorno, mentre il mondo va alla conquista del domani. Cerca una
strada un'orizzonte, forse nuovi sentimenti, ma intanto perde il senso antico
delle parole, il significato dei gesti e delle abitudini di una volta. Dimentica
le storie, quelle minuscole, pieghe dentro l'esistenza quotidiana degli uomini.
Queste mie pagine web, sono una piccola escursione nelle vicende che mi vedevano
coinvolto ieri una sosta prima di riprendere a leggere il cammino della mia
cronaca. Sono un ricordare, un porsi dialetticamente fra passato e presente per
guardare con maggiore conoscenza il futuro, senza nostalgia o rimpianti ma
soltanto con la volontà di fissare con parole e qualche immagine qualcosa che
ritengo non debba andare perduto. Lo sguardo entra nel mio passato, nella casa
di campagna, nella contrada, nel paese, cercando di riafferrare tutto quello che
oggi esiste un pò cancellato o modificato da abitudini che nascono da altre
esigenze.
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