L'inizio di Corso Marruccino, altezza delle Poste centrali, in direzione della chiesa della SS. Trinità, termine solitamente della " Vasca " che i chietini usualmente chiamano l'andare su e giù per il Corso. La piazza antistante la Chiesa è il punto di ritrovo di una gran moltitudine di giovani, che noncuranti dei gas di scarico delle macchine stazionano lì conversando. |
Nella villa comunale, sistemata originariamente intorno alla metà del secolo XIX e in seguito ingrandita e abbellita, su disegno dell'ing. Giulio Mammarella, si possono osservare viali ombrosi e fiancheggiati da tigli odorosi, pioppi, cedri colossali, aiuole profumate e presenza riposante. Nel centro del piazzale Mazzini vi è una Fontana Monumentale restaurata di recente ( 1998 ) e riportata esattamente al suo fasto iniziale. E davanti alla fontana, d'estate, solitamente staziono anch'io. |
....tornando sul piazzale Mazzini, a sinistra, guardando verso la chiesa della SS. Trinità, è situata la " Casina dei Tigli " che nelle serate estive è frequentatissima da gente che vi si reca per far " salotto " o passare un'oretta in piacevole compagnia, mangiando dell'ottimo gelato. E' un salotto dal quale si osserva il camminamento serale e a nostra volta si viene osservati..... |
La Chiesa della SS Trinità, la cui costruzione venne deliberata nell'anno 1586 e realizzata con le elemosine dei cittadini e dell' Arciconfraternita della SS Trinità dei Pellegrini con l'intento di annettervi un " Ospedale per i Pellegrini ". La Chiesa venne costruita presso la porta di S. Andrea; anticamente chiamata di S. Croce, poi porta di S. Andrea, a ridosso di uno dei torrioni della porta medesima ........ |
" Chiesa della SS Trinità "........... la facciata della Chiesa, completata nel 1602 come si legge nella iscrizione posta nell'architrave del portale, è in mattoni a vista, semplice e schematica nella costruzione ...... Quì c'era il curato meno amato di Chieti, che indicava a noi ragazzi in apposita bacheca i film che potevano essere visti alla domenica nei cinema. Era nominato "cocciasecca" per la eccessiva magrezza della sua testa. |